Friday, January 27, 2006

C'è qualcosa sotto la neve quando cade senza pietà.
Forse oggi qualcuno diverso da noi sbrinerà i vetri delle macchine per farsi largo nella misteriosa allegoria di qualcosa, ci vedrà colori in piena attività, e ci troverà un segno, un “creato”, in effetti è un cielo strano un cielo così incazzato, la foga tranquilla di due quindicenni che limonano --- ti fa pensare che deve essere successo qualcosa o che presto succederà, forse un fratello si è innamorato dopo tanto tempo aldilà dell’oceano, forse qualcuno che ha tenuto duro per anni oggi c’è l’ha fatta

Tuesday, January 24, 2006

I baci sono dei giubbotti antiproiettile

I baci sono dei giubbotti antiproiettile
servono caso mai vai all’Inferno.

Sono veri: ti stringono
sono veri perchè li senti
anche quelli che ti stringono
mentono
ti fanno sentire una stella
“bambina”

Ecco cosa succede a rimanere in ufficio ben al dilà dell'orario di lavoro

Friday, January 20, 2006

29.12.05 -11.01.06 update. Credevo facesse freddo, molto più freddo che da me e mi sono portata gli scarponi, poi c’erano solo otto gradi e i ragazzi di questo posto andavano in giro in maglietta, le ragazze senza calze, di fumante c’era un orologio a vapore e milioni di tazze di cartone strette da gente per la strada. Mi aspettavo non il sole ma almeno la neve invece ha piovuto per tutte e due le settimane, una pioggia triste, una pioggia asciutta che ci ha fatto sembrare di vivere lo stesso giorno per quattordici giorni. L’amica che ci ospitava non si è mai tolta i tacchi e ci ha fatto fare il giro degli hyatt e dei four season anche quando volevamo un the. Dalla città siamo passati alla montagna, lì su infiniti chilometri di piste da cui non si vedeva il cielo, in un paesino costruito per i grandi appena un po’ più vero di disneyland, abbiamo fatto un bagno turco; poi con i ritz e i bicchieri di cartone infilati dentro ai sedili abbiamo strisciato il confine chiusi in un traghetto. C’era una città con il nome di una regina e le siepi tagliate con il gognometro, studenti che vivevano nel disordine fumando marjuana molto inglesi nel vestire ci hanno consigliato di proseguire per un paesino di pescatori adesso meta di surfisti. Ci aspettava un mare impazzito e onde di cinque metri, nessuno ci ha noleggiato le tavole da surf, allora abbiamo fatto tante foto al mare grigio e siamo tornati dove siamo partiti. Vancouver, Whistler, Victoria, Tofino, li ho visti poi solo dopo sull’aereo in un libro di foto e souvenir.

Tuesday, January 17, 2006

Ma la mia vita si ferma, riprendo le chiavi di casa, marco dice figa e soffia sul vetro il solito alito, fuori si appanna la strada sotto miliardi di micron di vetro, sono stanca e non mi va di seguire le mani, vorrei parlare, fare le coccole e i baci dei piccoli, marco si strofina si sbottona e aspetta. Perde densità la luce e il cuore rallenta, mi lascio andare a stati di lingua, ci sono: affogata dentro una micra che traballa come una biglia , inquadrata dall’alto, uno sputo bianco sull’asfalto di vetro. Marco è un uomo non ce niente da fare. Gli chiedo se gli va di fumare, vedo ancora la luce accesa dell’ufficio, gli sbatto a ripetizione la testa sul vetro mentre sta per venire.

Monday, January 16, 2006

Bea oggi mi guarda, sostituisce il capo, io vorrei sistemare le cose e dare ai mie lettori vari resoconti, soluzioni atmosferiche si inceppano nella sala riunioni, dalla mia scrivania ne vedo i vetrini come alla luce di un microscopio, dentro ci sono microservi e una finta riunione, iniziano i colloqui, prepariamo l’acqua per filtrare risorse umane - nuovo cliente, bea sistema i cappucci della penne e gli schedari con le domande per i candidati, vorrei essere una professoressa di filologia romanza questo pomeriggio non un’intervistatrice per posizioni aperte, bea si aggiusta il taillor e parla al telefono con la responsabile della società cliente, mi sento la sua segretaria, appena dietro di lei c’è uno sfondo di persone che stanno cercando il punto G, mi sgamano sul blog della ragazza romana, una collega legge i titoli ferma sui tacchi e io mi chiudo a riccio in una postura di lavoro, mi chiede cos’è?, un Blog dico io, cos’è un blog?, un blog è un posto pulito e illuminato bene rispondo d’istinto, poi vedo la mia immagine gorgogliare sul monitor, e sono soddisfatta.

Monday, January 02, 2006

APPUNTI DI VIAGGIO (OVVERO IN VIAGGIO CON VIOLA) DESTINAZIONE INCERTA- no scherzo! DESTINAZIONE CANADA:
Partenza (per londra) - gate c09 malpensa - la ragazza bionda con lo zaino continua a parlare al telefono, gesticola, viaggia sola, (sembra felice), c'e' qualcuno al bar oltre noi a bere succo di pomodoro, la cosa non mi va. "Con quelle calze non trovero' mai un uomo?" Bugia. E' stato un natale generoso. Ci rimbocchiamo l'orlo dei jeans, viola e io ci scambiamo i libri. "Chissa dov'e' pippo?" Guardo il fondo morbido sopra Auxerre - la cosa migliore e' non pensarci, intanto viola fa finta di dormire e l'ipod nano suona la loro canzone - che tesoro che sei - "qui dentro c'e' una bella storia". Ascolto le parole mentre mi faccio passare sotto gli occhi uno strato di formaggio illuminato dalla marmellata - sotto non si vede niente: tutte nuvole dice un big jim che beve pomodoro. Guardo giu': tra il cielo e la terra e' rimasto il bagliore infinito degli incisivi di naomi watts.