Friday, January 20, 2006

29.12.05 -11.01.06 update. Credevo facesse freddo, molto più freddo che da me e mi sono portata gli scarponi, poi c’erano solo otto gradi e i ragazzi di questo posto andavano in giro in maglietta, le ragazze senza calze, di fumante c’era un orologio a vapore e milioni di tazze di cartone strette da gente per la strada. Mi aspettavo non il sole ma almeno la neve invece ha piovuto per tutte e due le settimane, una pioggia triste, una pioggia asciutta che ci ha fatto sembrare di vivere lo stesso giorno per quattordici giorni. L’amica che ci ospitava non si è mai tolta i tacchi e ci ha fatto fare il giro degli hyatt e dei four season anche quando volevamo un the. Dalla città siamo passati alla montagna, lì su infiniti chilometri di piste da cui non si vedeva il cielo, in un paesino costruito per i grandi appena un po’ più vero di disneyland, abbiamo fatto un bagno turco; poi con i ritz e i bicchieri di cartone infilati dentro ai sedili abbiamo strisciato il confine chiusi in un traghetto. C’era una città con il nome di una regina e le siepi tagliate con il gognometro, studenti che vivevano nel disordine fumando marjuana molto inglesi nel vestire ci hanno consigliato di proseguire per un paesino di pescatori adesso meta di surfisti. Ci aspettava un mare impazzito e onde di cinque metri, nessuno ci ha noleggiato le tavole da surf, allora abbiamo fatto tante foto al mare grigio e siamo tornati dove siamo partiti. Vancouver, Whistler, Victoria, Tofino, li ho visti poi solo dopo sull’aereo in un libro di foto e souvenir.

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