Monday, June 16, 2008

Fà talmente freddo per essere giugno
Sono sicuro che le sue mani mi piacciono, anche se non sono delle belle mani. Ha un carattere che non dovrei cercare di decifrare, ma non credo ne in questo, ne in quello che si dice "farsi
trasportare”. All’inizio appena la chiamo è imbarazzata, se è imbarazzata si mette sulla difensiva e diventa aggressiva, scontrosa. So che lo sarà sempre di più nelle diverse fasi che scandiranno la nostra relazione: credo, infatti, che ci litigherò spesso perché lei mi sembra quel tipo di persona che litiga con le persone che ama. Ora non ci ho ancora litigato, anche se due o tre volte mi ha detto “stai calmo, non ti arrabbiare”. Anch'io quindi divento agressivo se vengo messo con le spalle al muro. Penso subito alla percezione che ho di me stesso quando sono con lei, mi accorgo che è diversa da quella che ha lei: l’uomo che sto a fatica costruendo in questi primi incontri non coincide con quello che lei vede e riconosce, non ho dunque nessun controllo sulla situazione. Forse in questo senso la cosa che sta succedendo tra noi ha a che fare con il "lasciarsi trasportare", non mi resta, allora, che arrendermi e incrociare le dita e vivere questa serata come un hippie.

E’ un freddo novembrino, le nuvole sono rasoterra. ( potrei abbracciarla adesso, invece non la tocco. Solo molto dopo le appoggerò il mento sulla spalla mentre lei guarderà una vetrina).
Ti va di andare a bere qualcosa o vuoi già tornare a casa?
No – bere qualcosa
Dove.
Non so – non sono bravo a decidere i posti
Come non sei bravo a decidere i posti

Andiamo la!
No dai, andiamo in vineria
Brava! Non ci avevo pensato, si in vineria! In vineria è molto meglio. Tu sei molto più brava a decidere i posti.

Vorrei parlarle più direttamente e chiederle delle cose più intime che appartengono alla sua vita interiore, lo farei per restituirle in cambio parti della mia, e confrontarle, le chiederei, ad esempio, che approccio usa verso gli amori che stanno nascendo, le chiederei se il nostro è un amore che sta nascendo. E poi le direi che - qualsiasi cosa stia succedendo – per me - questa merita attenzione perché mi spaventa. Allora sentirei il peso di una contraddizione e mi chiederei perché sono qui e sto andando avanti e mi sto lasciando trasportare come un hippie se tutto questo mi spaventa. So che quando camminiamo insieme, quando mi sorride, quando sprofondiamo nel divano della vineria, qualcosa macina in direzione contraria alla mia paura, ma so anche che la mia paura e l’unica cosa che conta. Credo che se anche a lei facessero paura le stesse cose allora le potremo calibrare secondo le nostre esigenze.

Ho deciso che martedì ti vengo a trovare
Ma va! Giù a Milano – no dai, è troppo uno sbattimento
Che sbattimento, io ci vengo ------ ci vengo se per te non è troppo impegnativo, impegnativo mentalmente –dico.
No non venire. Ci mandiamo qualche messaggio.
Qualche messaggio?

Noto che ci sono cose che mi piacciono di lei e cose che non mi piacciono e cose che non so collocare. Tra queste ultime c’è il modo in cui pronuncia la parola “sbattimento”
Noto che rispetto alla scala che rappresenta Quanto Mi Sembra Bella Stasera (dove 0 è la volta che mi è sembrata meno bella e 10 la volta che mi è sembrata più bella) – stasera mi sembra bella 7 e questo - lo decido ora - è il modo più “compiuto” che ha di sembrarmi bella (i capelli raccolti, non lucidi ne troppo puliti, ma non tanto sporchi da sembrare appiccicosi, senza trucco, vestita per una giornata fredda, le labbra scure nella luce soffusa della vineria tagliate in due dall’ombra del lampadario) sopra il 7 tutto diventa impegnativo, e la situazione, qualsiasi situazione sia, pare sempre pronta a scivolarmi via di mano.

Io ti farei salire, ma mi vergogno, è troppo in disordine.
Ti capisco (Non ti capisco proprio, fammi salire!)
Io ti farei anche…
Dai! Vengo su a vedere solo la stanza della Nonna Belarda.

E’ la seconda volta nella mia vita che vengo invitato a salire in casa di una ragazza. Ci trovo un fornello sporco, un libro sul dna, e un letto matrimoniale disfatto, salire mi costa la promessa di un contro-invito (quindi due giorni di pulizia preventivi del mio appartamento). Noto che è sempre una sensazione particolare entrare nella casa della ragazza che ti vorresti scopare, soprattutto se la ragazza che ti vorresti scopare l’hai pensata per metà dell’inverno che è appena passato.

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