Thursday, May 08, 2008

NEL MONDO GRANDE E TERRIBILE

Io, che mi ritengo di sinistra, progressista o che dir si voglia, credo che essere di sinistra voglia significare desiderare uno stato che fornisca educazione, sanità e servizi ai suoi cittadini. A tutti i suoi cittadini. Credo che voglia dire tolleranza e legalità. Certo, pure legalità. E voglia dire uno stato che difenda i "deboli", deboli economicamente e di possibilità, e possa garantirgli tutti i diritti fondamentali e pure le "comodità" minime. Per una vita dignitosa.Significa uno stato che combatte contro i monopoli, visto che questi sono storicamente sfavorevoli al cittadino. E, sì, se il monopolio ci debba essere che sia di stato (visto che lo stato dovrebbe essere pro-cittadini e quindi difendere i loro diritti).Significa avere scuole pubbliche di qualità (e quindi investimenti nelle scuole pubbliche e non sovvenzionamenti alle private; se le scuole private ci sono, che si auto-sovvenzionino, please) e ricerca pubblica, significa avere ospedali pubblici di qualità (stesso discorso), significa avere mezzi pubblici che funzionino.Per tutto questo è necessario che lo stato si finanzi tramite tasse e tramite lo sfruttamento delle risorse naturali del territorio. E quindi i cittadini hanno il dovere di pagare le tasse. Ognuno in quantità commisurata al reddito.È un'utopia? No, si chiama stato sociale.Bene, questo per me è essere di sinistra


Io credo che essere di destra significhi desiderare uno Stato che sappia educare, curare e proteggere i suoi cittadini. E voglia dire uno Stato che inciti i deboli a diventare forti e che poi li metta in condizione per esserlo (qualsiasi cosa "deboli" e "forti" voglia dire) – senza che i deboli si crogiolino nell’ozio e nell’attesa, o peggio nella pretesa; che vengano educati a credere in loro stessi per prima cosa. Questo per me che sono di destra significa avere una dignità, e la dignità va meritata non va garantita.
Significa uno Stato che tuteli i monopoli in quei settori dove la struttura monopolistica è fisiologicamente necessaria per la sopravvivenza del capitalismo e per una competitiva e efficiente offerta di servizi, che tuteli senza intromettersi la libera concorrenza negli altri settori.
Che creda in un’educazione severa e rigorosa (nel metodo) impostata sul merito e sui risultati, merito e motivazioni devono essere i parametri per selezionare i professori e gli studenti, studiare e insegnare deve essere un lusso (lusso –dico – anche nelle retribuzioni e nella rispettabilità sociale che meritano i professori e gli studenti-ricercatori), credo in un’educazione di elite (ridotta nel personale docente e nelle strutture) finanziata e diretta dallo Stato insieme alle imprese nei settori tecnologici in cui la ricerca è rilevante, una scuola a cui tutti possono accedere solo se lo vogliono e se lo meritano. Credo in una sanità pubblica e di qualità anch’io che sono di destra.
Per tutto questo è necessario che lo Stato si finanzi con tasse e tramite lo sfruttamento delle risorse naturali nel territorio (questo vale anche per me in generale, nel particolare come in Italia per esempio credo che le tasse siano troppe e i principi di tassazioni mal impostati – mi chiedo, per esempio, se hanno ancora senso gli statuti delle regioni speciali e la conseguente tassazione / finanziamento particolare che stabiliscono). Chiaramente i cittadini hanno il dovere di pagare le tasse, ognuno in qualità commisurata al reddito. Bene, per me questo è essere di destra.

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