Thursday, April 17, 2008

Oggi l'ho persa che andava via dall’ufficio, che apriva la macchina facendo illuminare le quattro frecce da lontano, che entrava nella macchina e poi scendeva la strada lentamente fino alla curva dove la strada diventa asfaltata, non ho visto la sua macchina arancione prendere velocità e girare dietro la grande casa bianca e sparire. Tra il punto in cui comincio a vederla e la macchina ci sono circa 80 metri che lei percorre in meno di un minuto. Spunta da sotto l’edificio e le vedo la testa, sta proprio sotto di me, supera il cancello e cammina ancheggiando. Quando piove non usa l’ombrello, ha una giacca con il cappuccio, fa quei metri con il cappuccio, e io mi sento veramente male quando sale sulla macchina e sta piovendo . Poi sparisce dietro la casa bianca e allora io scendo dal bidè dove mi sono messo in piedi per arrivare alla finestra. Apro la porta e esco dal bagno. Sono sempre circa le cinque e un quarto. Lo faccio da otto mesi. Quando lei è un po’ in ritardo aspetto anche dieci minuti, finché lei non arriva. Oggi però ha tardato venti minuti e io ho aspettato chiuso in bagno solo quindici minuti, così l’ho persa. A volte capita che la sento parlare con i colleghi prima che riesca a vederla, passano decine di secondi a volte. Poi finisco io di lavorare e tutte le sere - da più di nove mesi - passo sotto casa sua e vedo ancora la sua macchina arancione parcheggiata nei parcheggi pubblici, a volte lungo la strada a volte nella piazzetta. Quando non la vedo mi chiedo dove sarà e mi sento triste. Anche quando la vedo però non mi sento soddisfatto perché vorrei fare qualcos’altro, non proseguire e prendere la strada che mi porta a casa. Dopo cena verso le undici prendo la macchina e faccio il giro dell’isolato per vedere se la macchina è parcheggiata ancora lì, mi sento ancora triste, ma non così triste come le altre volte perché so che il giorno è ormai finito e mi sembra che non ci sia poi così tanto tempo ancora.

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