Tuesday, April 18, 2006

Cose fatte e cose da fare:
visto un film in cui si rapina una banca con successo, dove non c’è un vero è proprio protagonista ma ce ne sono almeno due, in questo film si tiene per il cattivo senza sentirsi amorali, si parte con un breve monologo in primo piano, si finisce sulla stessa scena: faccia a tutto-schermo che ti guarda negli occhi. Viene pronunciata per due volte, in una maniera misteriosa e sensuale, la parola “intoppo”, anche quando si ripete nel finale – dove il plot è sciolto – la parola mantiene la sua sensualità, a quel punto anche tu spettatore ripeti “intoppo” – e se ci pensi bene trovi che la parola abbia una valenza teatrale. (Sembra avere la forza evocativa di una coro fuori campo e contemporaneamente la si sente di completa proprietà di colui che ha agito per tutto il film – la stima per quell’uomo - che è anche il cattivo – allora si impenna in maniera vertiginosa acquistando qualcosa di magico e di diabolico insieme). Si riconoscono nella protagonista femminile dei bellissimi polpacci: grossi e plastici, si vedono i tendini incresparsi dietro la pelle abbronzata quando si muove sui tacchi, la protagonista mostra un’abbronzatura color legno chiaro – abbronzatura che ripassa le rughe del viso in un effetto di salubre tonicità, spiace che non siano rimasti i segni degli occhiali: conferirebbero a quel colore un che di meritato facendola risultare un’abbronzatura non completamente edonistica. La donna dai capelli lisci (chiari non tanto da apparire ossigenati ma abbastanza da richiamare quel velo di abbronzatura che ne segna il viso) quando entra nella banca viene fatta sdraiare a pancia in giù, mostra ancora una volta i suoi splendidi polpacci, ma questa volta schiacciati dall’inquadratura non sembrano niente affatto sensuali: all’antipatia intellettuale che la donna continua a suscitare si unisce per qualche secondo – finché non si rialza- anche un certo fastidio estetico. La donna risulta una donna ambiziosa, fredda, rigida, opportunista, moto intelligente, una donna di successo fuori dal comune – non fatichiamo a riconoscere anche in lei qualcosa di diabolico. Se vai con un partner di sesso maschile al cinema, facilmente – come è successo a me - ti puoi sentire dire che “è una donna che ha bisogno di essere sonoramente scopata” – ovviamente il punto di vista “maschile” non è quasi mai il miglior punto di vista per formulare un giudizio su un film.

3 Comments:

Blogger Faglie said...

mi stai minacciando?
ahahha
cmq gli uomini vanno portati dall'addestratore!

4:28 AM  
Blogger annalola said...

Non era una minaccia, era una richiesta di aiuto!

5:48 AM  
Anonymous Anonymous said...

La migliore recensione che, a proposito, abbia letto.

4:29 AM  

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