Friday, October 19, 2007

SOLO DIO CONOSCE IL TUO FUTURO 1_TORCIA D. (B)
Qualcuno se lo portò via. E qui la sua biografia perde il passo, tutto si ammanta della poesia del capolavoro a metà, della grande promessa che brucia. Sarebbe diventato il nuovo Freddy Mercury, o il nuovo Kurt Cobain se avesse resistito ancora un po’, se avesse scelto un altro modo per morire.
La grazia della musica, il tormento del personaggio, le idiosincrasie e le debolezze di un’intera generazione, l’alienazione di una società grassa e consumista: così i libri sugli scaffali dei supermercati montano le promesse e i sogni infranti – un distesa piatta su cui alzare castelli di carta. Il mondo aveva in mano le sue canzoni: qualcosa che rappresentava qualcosa altro, una sensazione universale da spedire in orbita per dimostrare agli alieni quanto di sporco, corrotto e di grande c’è quaggiù.

Ma quella volta sulla pianura della città di Illion qualcosa andò storto: una voce intima e gelatinosa gli entrò nelle orecchie, troppo mistica e allucinante anche per il rock, una voce che parlava il latino di Virgilio e il Greco di Esiodo. Lingue che Torcia D. non sentiva più dal liceo, e che gli ricordavano le labbra di Elena inzuppate in tisane al mirtillo durante le pause studio, oppure i cappelli verde ardesia della professoressa di greco. Pericle lo chiamava a se per forgiarlo e Agamennone lo inseguiva per distruggerlo. Torcia da uomo strafatto qual’era era ritornato bambino. A metà del concerto di Dusserdolff -1999, corse giù dal palco – sparì tra la folla, dissero per un attacco epilettico dovuto all’abuso di qualcosa, era Agamennone che lo inseguiva in tenuta da guerra. Così Elena che finora aveva riposato nel corpo mistico della sua arte venne richiamata alla vita in una forma nuova, come se le mani sapienti di un poeta l’avessero scucita da quella parte di inferno che custodiva e l’avessero liberata alla corruttibilità e alla bellezza di un altro tempo – il suo. La vedeva correre avvolta da un foular tenendogli la mano, la interrogava come si fa con gli oracoli e lei gli sussurrava di spogliarsi e di cospargersi dei profumi di Illion prima di fare l’amore. Elena aveva ancora il sorriso del liceo un sorriso che a Torcia non era mai sembrato vero. Non scrisse più canzoni se non per difendersi da Agamennone. Il quinto disco non glielo fecero mai uscire. Nel 1998 la carriera di Torcia D. finì definitivamente. Fu arrestato e internato dopo essere stato trovato dalle guardie dentro i Jardin De Luxemburg nudo e ubriaco che correva dicendo di essere in compagnia di un’Elena che nessuno vedeva, su una spiaggia che effettivamente non c’era. Continuò a scrivere canzoni dal manicomio, e tentò ripetutamente di darsi fuoco. Chiuso in cella di isolamento per manifesta intrattabilità, continuò ad amare Elena per il resto dei suoi giorni con Agamennone che lo guardava dallo spioncino insieme a tutti i suoi nemici. Un eroe o un vigliacco. Morì il 23 marzo 2004 dimenticato da quelli che sarebbero stati pronti a osannarlo, dentro una terra Antica con Elena che lo teneva tra le braccia.

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