Thursday, October 18, 2007

SOLO DIO CONOSCE IL TUO FUTURO 1_TORCIA D. (A)
Dovette capire molte cose e sentire per lungo tempo quella fottuta lacerazione che fanno le cose importanti quando si rompono. Proprio non si parlarono più lui e Elena dopo la panchina, almeno seriamente. Nel frattempo aveva lasciato l’università per dedicarsi completamente alla musica – ma non gli bastava per chiudere la bocca al dolore, così si scelse le amicizie sbagliate, e finì per trovare solievo nella tossicodipendenza. “Eroina” era una parola bellissima con un destino scellerato. Erano gli anni ottanta. Diceva di distinguere il “significato” dal “significante” e diceva anche di saperla ascoltare per come suonava quella parola. All’inizio -quando tutto poteva ancora essere innocente, la musica amplificava il suo gioco portandogli via il nome che voleva dimenticare. Lo teneva al sicuro altrove in un miscuglio di chitarre, rantolii, luci, e capelli biondi sudati che poi erano già la fine del punk, come dicevano le riviste specializzate. Torcia D. continuava a suonare, prima negli scantinati, poi in qualche locale. Nel 1986 l’Argentina vinse i mondiali, Elena si sposò, e uscì il suo primo disco. Appena un anno dopo uscì il secondo. Andy Warhol stava dando uno schiaffo all’arte ipotecando le tendenze pubblicitarie degli anni a venire e lui entrò direttamente in classifica. Una parte di pubblico, troppo sensibile e lontano dalle mode per essere numeroso, già lo vedeva come un profeta in Gazelle e maglietta slavata. La musica del rock azzerata su un’unica melodia, un delirio lamentoso e aggressivo di fragilità e disperazione, così dicevano. Fece da supporto ai Duran e nel pomeriggio piovoso di San Siro, pisciò pure sul pubblico, ci fu il delirio. Torcia D. bruciava piano il miracolo in un modo classico, senza personalismi. Beveva, fumava, si circondava di donne bionde e pallide che non sapevano mettersi il rossetto sulle labbra, firmò il suo primo importante contratto con la EMI – cifre con cui avrebbe campato per altre trenta vite. Per la prima volta il mercato musicale americano guardò all’Italia come a un modello. La California puntava diritta su Milano annusando una nuova tendenza e tutti erano pronti a giurare che il mondo sarebbe artisticamente bruciato - i ragazzini americani cominciarono a spaccarsi la testa sulle traduzioni delle sue canzoni e altre generazioni di ragazzini di qua dall’oceano si sentirono risarciti delle loro passate fatiche. Torcia D. usciva con il terzo album e questa volta il successo lo folgorò staccandogli il biglietto per l'Olimpo, continuò a fare quello che faceva finchè un'estate venne rapito. Durante il tour, in Turchia – estate 1995, mentre passava sopra i resti dell’antica città di Illion

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