Monday, September 10, 2007

Zero Tolerance For Bad Porno.
"Forse c'è nella vita di tutti un momento buio, così buio come quello che ho passato io – dove pian piano ti accorgi di essere soffocata dalle cose che ti sono più care. E’ il momento in cui capisci che te ne devi andare, è quando l'odio ti comincia a mangiare da dentro. Provi a dimenarti per uscirne, ma è già troppo tardi, non c'è un dentro e un fuori, ci sei tu e basta. Tutto quello che più ti piace e più ti far star bene è semplicemente il contrario di come hanno deciso di vivere le persone che ti sono più care – positivo e negativo sono dentro di te – sono il medesimo. C'è qualcosa di perverso, è una fregatura. Tu ci provi ad allontanarti, ma ti accorgi che la loro vita è la tua vita e i loro gesti sono i tuoi. Non hai niente di diverso a parte la metà in più di odio che ti riempie - l'unico modo che hai di essere te è di farti del male – è lì che vuoi morire, è lì non sai dove andare, e ti senti fregata, sei completamente al buio.
Poi forse arriva un click.

Quando sono entrata per la prima volta nel letto con George... si, credo che sia stato in quel momento, mi sono sentita diversa. La cosa più bella, la più sorprendente, più bella di tutto quello che mi è successo dopo. Ho sentito un click nella testa.
Sarebbe stato bello se nel letto ci fossero state le lenzuola e le coperte rimboccate - io l'immaginerei così se non conoscessi questa storia - qualcosa da tenerci i corpi chiusi dentro, uno spazio riservato e sicuro, ricurvo - dove ci si muove senza aprire gli occhi. Invece non c'erano ne cuscini ne coperte, solo il coprimaterasso bianco. Eravamo completamente esposti. Ma mi sono sentita bene, dentro quella che i miei dicevano “una bestemmia” ci ho trovato sensazioni che cercavo da tutta la vita. Beh, questo vale solo per me, o per chi come me quelle sensazioni le ha costantemente immaginate. Non lo so, non voglio generalizzare. Io - io da quando ero piccola, era tutto quello che mi teneva in vita: la mia testa. Lavoravo di fantasia per uscire, scappavo continuamente....soprattutto quando le cose, anni fa, si stavano mettendo male per me, allora credo che sia stato quel click che ho sentito. Come due superfici levigate che si sovrappongono unendosi – qualcosa tipo questo telefonino che si chiude, sentite?, lo penso così, ma forse non rende l'idea, mi sono sentita come poi mi sono sentita tutte le altre volte che l'ho rifatto…non credo che centri il sesso, il sesso è solo secondario, in quello che sto raccontando.. e mi piacerebbe, questa sera per un'occasione così importante, farvi arrivare il riverbero di quel click, come lo sento ancora adesso, adesso che vi sto guardando negli occhi, tutti voi – è una cosa che mi riempie – semplicemente. Qualcuno di voi crederà che sto dicendo una di quelle cose che si dicono in occasioni come questa, ma io ho sempre sognato fin da bambina di finire così, seduta su una sedia davanti a un pubblico – e credo che tutto questo sia ..... – che tutto questo sia semplicemente dio. Credo che questo lavoro mi abbia permesso di arrivare a lui, di esserne invasa , credo che le vostre facce viste da qui siano la sua incarnazione, tutte le vostre facce, stasera – ed è stato grazie a quella prima volta - è stato quel click che me lo ha rilevato…non so pensate al fruscio di una foglia – contemporaneamente insieme qualcosa si è sciolto dentro di me , da bruco sono diventata farfalla, a poco a poco.
Le migliori cose dell’Amore sono dei regali, e sembrano arrivare per caso, non credete?, questo diceva sempre mio padre è l'ho capito allora, quel giorno, con Giorge – e poi in tutti gli altri giorni che sono seguiti, durante tutta la mia carriera, fino a stasera. Vorrei ringraziarvi tutti: Alessandro, la Star Tack Film, tutti voi, grazie - tutti gli attori con cui ho lavorato in questi quindici anni, Giorge naturalmente, ma questo premio lo vorrei dedicare a mio padre. Grazie".

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