Thursday, September 20, 2007

MinimumFax 3.
Nicola prende il libro e me lo mette davanti, mi chiede se l’ho già letto. Il nome è scritto piccolo in alto e non lo riesco a vedere, ma me la ricorderei una copertina così. Si alza e va verso la finestra. Si ferma. Rimane di spalle, ha le mani giunte dietro la schiena, come uno che contempla qualcosa sporgendosi dall’alto. Parla senza guardarmi. L’hai letto? Letto cosa’…ti ho detto di no. Stai leggendo? Ne ho due iniziati, ma non ho tempo, mi devo ancora riprendere da McCharty e sono già dentro fino al collo con D’ambrosio. D’ambrosio ha scritto i racconti più belli degli ultimi anni. Lo so, se escludiamo Lui In Persona. Già Lui In Persona. C’è anche quello di Anthony Doerr. Si, ma è troppo poco, è un racconto solo. Ma è folgorante. Troppo poco. Troppo poco, cosa vuol dire? Lasciamo perdere, su Doerr non ho più voglia di discutere. Te l’ho già detto. Io non riesco ancora a capire come un libro come About Grace non sia tradotto. Complimenti! Sei sulla prima pagina di Repubblica. McCathy è sulla prima pagina di Repubblica non io. E di quello che mi dici? L’ultimo Nesi. Si, ho visto, ma non sono una sensitiva, ti ho detto che non l’ho letto. Dov’è la sovraccoperta? Guarda e dimmi se si può fare una sovracopertina così. Tende il braccio destro, lascia penzolare dalla punta delle dita quella che immagino sia la copertina, poi la molla, il foglio piegato svolazza un po’, e finisce a terra. Rimane con il braccio teso e le gambe aperte. In effetti alla Bompiani le copertine non le hanno mai sapute fare, confermo. Io quando ho visto la copertina di Cuore Selvaggio, volevo morire. La Sgarbi non ha mai pensato di dare una ripulita al suo ufficio marketing? Perché devi sempre essere così caustico. Lo vedi quel libro che tieni in mano. Si Nicola lo vedo. E’ la dimostrazione di come uno scrittore libero dai fardelli esistenzialisti di diventare uno scrittore, voglio dire libero dalla tensione formativa che ti morde il culo quando scrivi un’opera prima, e dalla fregola di riconfermarti che hai con la seconda, libero anche dalla libido di diventare un’autore vero scrivendo il capolavoro, che - di solito - succede al terzo libro, quando uno scrittore di pur modesto talento come Nesi, dimentica tutto questo e scrive un libro semplicemente perché gli viene, forse come una parentesi tra due opere che crede più importanti, ecco allora scrive il suo libro migliore. Non ti sembra la dimostrazione che i margini di miglioramento degli scrittori non seguono una funzione lineare… e sono tutte atmosfere che vengono dagli Americani, vengono dai nostri libri, ha una sua originalità questo modo di raccontare, una sua purezza, ci sono identità vive dentro questo racconto, e se ti sembra di conoscere tutto non ti sembra di rivedere niente, i personaggi vanno con le loro gambe, hanno ucciso i loro padri – hanno ucciso Amanda Davis, Ellis, e ovviamente Lui In Persona, spolpato e digerito -- pensa: nelle prime pagine dice due volte “la cosa più_______ di tutti i tempi”, sai a cosa sto pensando, bisognerebbe subito chiuderlo un libro così, eppure.
Ho attraversato Roma senza motivo, provo a chiedermi perchè mai sono venuta qui, mi guardo per la stanza, Nicola continua il suo pippone, e capisco che mi piace stare qui. Lo penso appena prima che lui si giri, e con le mani messe a scodella intorno alla bocca mi dica: “Ma, Martina, non è per parlarti di questo che ti ho fatta venire”

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