Friday, February 10, 2006

C’è una cosa che mi fa essere triste. Continuo ad aprire la mail e leggo quello che ho scritto, la prima volta mi sembra buono, poi ogni volta peggiora, alla trentesima è tutto così insulso che il miracolo (la forma di ciò che stavo raccontando – perché così l’ho vissuto quella primavera sulle scale dell’università) è sparito chissà dove, dopo la trentesima lettura davanti a quella voce che non è la mia, vorrei essere nessuno piuttosto che quella ragazza che sente e che vive così. Dilà a lui comincerà a parlare quella ragazza, buona tra altre mille, non l’unica che sono io.
Io mi inceppo tra i denti dell’ultimo candidato pensando che ho bisogno di crescere per trovarmi, ma sono già vecchia per crescere, e c’è qualcosa che non funziona allora, ed è proprio qui dentro quella che sono.

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