Thursday, May 19, 2005

Cominciare a fare sul serio su questo blog? E’ sicuramente un modo per vedere come le cose cambiano, e poi fra due tre, quattro anni tracciare quel bel grafico che tanto va di moda. Liberati i pensieri quand’erano ancora un puntino, riderci sopra nel vederli nuovi e diversi; incelofanare sentimenti e indignazione andati a puttane, in una meiosi intellettuale che si chiama maturità o più semplicemente “nuova idea”. Come fanno i giornalisti i politici gli uomini di stato, gli intellettuali e i mafiosi, ma anche gli storici e gli allenatori di calcio. La maturità compiacente di non essere più comunisti dopo esserlo stati, di passare dall’uomo alla zona, dall’eterosessualità alla omosessualità, di predicare la pace dopo ever preso a bombe il mondo in nome di un’ ”altra pace”: la giovinezza salva e rincoglionisce insieme. E’ un gioco nel buon nome dell’intelligenza e della ragione che trascina dietro i suoi cadaveri: sana dialettica di ogni battaglia. Cominciare a fare sul serio su questo blog significa entrare nel brulichio pensante della società civile, mettere giù la propria biografia politica sulle questioni che contano, per vedere come saranno vecchie già domani, insufficienti già domani. Si può iniziare a fare sul serio su questo blog dalla questione dei referendum, partire dalla fecondazione assistita; poi sarebbe ora di dire qualcosa sul perché non sono vegetariana, sul fatto che il vegetarianesimo dei miei amici mi fa incazzare, sulla guerra, quella in Iraq e quella in Uganda , avere un’idea sul successo editoriale del Codice Da Vinci e su tutti i libri di quella risma, centellinare qualche cosa di ben calibrato sul nuovo corso della chiesa cattolica, fermarsi a riflettere su ogni tipo di relativismo culturale, attenersi a qualche vecchio principio dell’economia politica per stigmatizzare la minaccia del mostro cinese, prepararsi all’uscita del nuovo libro di Melissa P., insomma queste e tante altre piccole cose per iniziare a fare sul serio.

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