Sunday, February 03, 2008

POrnomate in Berlin -26
Mi si avvicinò un ragazzo magro. Non so quanto tempo era passato da quando mi ero seduto, disse che mi stava aspettando e parlava la mia lingua, a dire la verità non disse proprio che mi aspettava, disse che ero un coglione. Parlava troppo in fretta dicendo troppe cose insieme. Riuscivo a metterle in fila ma non ne afferravo il senso. Capivo però che mi chiamava per nome, e cercavo di fissarlo per riconoscerlo: “simon, salomone, sandokan, sian – shimon”. “Scusa come hai detto che mi chiamo?” “Oddio” disse il ragazzo. Si batte una mano sulla fronte facendo due passi indietro.”Mi stai prendendo in giro, Shimon – dimmi che mi stai prendendo in giro!” Poi si accovacciò tenendosi alle mie ginocchia: “Andiamo a casa”, disse.

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