Wednesday, February 20, 2008

POrnomate in Berlin-9
Fuori dalla Filarmonica la neve cadeva abbastanza grossa, l’unico ad avere l’ombrello era Andrea, tutti gli altri non si riparavano. Nessuno era lì per lo spettacolo. Mancava un’ora e mezza all’inizio. Mi appoggiai ai vetri dell’entrata preparandomi all’attesa.
Poi arrivarono. La gente si mise fila, entrava alla Filarmonica con un’allegria postdatata, come fosse Natale. Era una fila che non aveva niente a che fare con tutte le altre file che avevo visto. Una fila di berlinesi che andavano ad ascoltare la miglior musica del mondo mi disse Andrea e questo mi doveva bastare. Noi rimanevamo ai lati della porta d’entrata proprio come se stessimo aspettando qualcuno. Non era difficile concentrarsi sui visi giovani, erano pochi, ma tra loro non c’era nessuna ragazza che mi illuminava. Andrea provava ad indirizzarmi, ma sempre inutilmente. Più passava il tempo, più la fila si assottigliava, più lui regrediva a uno stato infantile. Ormai lo spettacolo stava per iniziare. Intorno alle ultime persone – sotto i lampioni, la neve. Il cielo sembrava animato, non faceva freddo. Il giardino, con un po’ di fantasia, sarebbe potuto anche essere un presepe. A un certo punto Andrea si scostò dalla soglia e si incammino verso la strada, fu allora che vidi Elsa venirmi incontro, sorpassarmi, e entrare. Mi girai appena in tempo per vederla inghiottita dall’oro della festa.

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