Wednesday, May 04, 2005

//Istruzioni per una giornata di fine millennio//. Mi sveglio in un letto non mio. Ascolto i gargarismi arrivare dal bagno. Giro le lenzuola fino alle orecchie, poi quando sono sola mi incammino verso il bagno con il dentifricio e lo spazzolino in tasca. Mi metto le lenti e mi sistemo la frangia nello specchietto retrovisore, lascio i denti sul cruscotto. Non prenoto la cena. Fiorella pierobon alle otto di mattina mi ricorda che siamo nel bel mezzo del tramonto, comincio a lavorare sognando una sigaretta e le dieci e trenta, la mattina sembra ossificata dentro la luce del meriggio, allora chiedo aiuto a montale, aspetto il segno di qualcosa che non tiene, ma tutto è incollato, Ulisse non è mai partito. Mangio riso bianco scondito, fili di carote crude con il limone, un triangolo di ricotta e una mela, due bottigliette di acqua vera. Rimango imbrogliata nel pomeriggio, salvo due per tre, lascio passare il tempo che fa fatica anche a fare quello – esco senza timbrare, guardo i primi di maggio girati di schiena, e su una panchina comincio con il foglio tra le mani a contare i passanti, salvo due per tre. Entro da mcdonald , con il vassoio pieno mi regalano l’autostrada; cerco di non sbrodolare, il panino sbatte come un pesce senza fiato, la luce viola pareggia con l’asfalto, mi faccio spazio tra i cartoni e li imballi – il contenitore straccia il contenuto poi si butta, su questo si fanno largo cattivi pensieri. Alla rotonda vedo due puttane bellissime che annunciano un barbaglio, poi parcheggio mentre una ragazza mi chiede che cazzo voglio, e finalmente vedo, sotto i portici, un servo gallonato che trascina due sciacalli al guinzaglio.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home