Spleen-eccitazione-dissilusione: il circolo ermeneutico degli anni novanta girava come un carrello dentro un ipermercato: comprare poi mangiare, mangiare e poi mangiare, così fino alla laurea con un futuro vecchio a trent’anni e l’esame da avvocato per andare a giocare in giappone. L’ultima spiaggia.
Lei camminava verso il largo dentro il mare come a cercare di centrare la sua carne su un contorno nuovo. Provava a buttarci dentro il pallone, l’oratorio, l’uguaglianza la giustizia la carità e la rivoluzione, la comunione, ma non facevano più lo stesso suono. Dio scendeva alla velocità di un sassolino gettato in fondo a un pozzo. Non dipendeva da lei, non dipendeva da noi. Noi viaggiavamo più leggere con solo il bagaglio a mano. Ma adesso vorremmo provare a chiamarla per dirle qualcosa, per dirle di non buttarsi via tutte le sere con un sorriso black&white dietro un bancone, dentro una brocca stracolma di guinness blu color del mare. Ci illudiamo di valere di più davanti allo specchio.
Lei camminava verso il largo dentro il mare come a cercare di centrare la sua carne su un contorno nuovo. Provava a buttarci dentro il pallone, l’oratorio, l’uguaglianza la giustizia la carità e la rivoluzione, la comunione, ma non facevano più lo stesso suono. Dio scendeva alla velocità di un sassolino gettato in fondo a un pozzo. Non dipendeva da lei, non dipendeva da noi. Noi viaggiavamo più leggere con solo il bagaglio a mano. Ma adesso vorremmo provare a chiamarla per dirle qualcosa, per dirle di non buttarsi via tutte le sere con un sorriso black&white dietro un bancone, dentro una brocca stracolma di guinness blu color del mare. Ci illudiamo di valere di più davanti allo specchio.
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