POrnomate in Berlin-5
Il tratto di strada fino alla filarmonica lo percorsi tutto correndo, d’istinto. Sembrava dovesse nevicare per sempre.
Arrivai, feci fuori il vialetto alberato e guardai dentro: il foyer era calmo, tutto ancora acceso, sulla neve non c’erano impronte oltre le mie. Mi lascia cadere sui gradini. Avevo voglia di rivederla e nel contempo paura di scomparire se l’avessi rivista. Volevo capire e volevo ringraziarla, ero stato bene con lei e non avevo mai potuto dirglielo, tutto questo pensai dopo la corsa. Adesso ero sicuro di conoscerla – come se appartenesse alla mia vita, o alla mia famiglia, mi convinsi anche che aspettasse solo un mio gesto per rivelarsi. Mi sentivo bruciare come un bambino sopra un regalo.
Il tratto di strada fino alla filarmonica lo percorsi tutto correndo, d’istinto. Sembrava dovesse nevicare per sempre.
Arrivai, feci fuori il vialetto alberato e guardai dentro: il foyer era calmo, tutto ancora acceso, sulla neve non c’erano impronte oltre le mie. Mi lascia cadere sui gradini. Avevo voglia di rivederla e nel contempo paura di scomparire se l’avessi rivista. Volevo capire e volevo ringraziarla, ero stato bene con lei e non avevo mai potuto dirglielo, tutto questo pensai dopo la corsa. Adesso ero sicuro di conoscerla – come se appartenesse alla mia vita, o alla mia famiglia, mi convinsi anche che aspettasse solo un mio gesto per rivelarsi. Mi sentivo bruciare come un bambino sopra un regalo.
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