Saturday, October 15, 2005

*Senza mani. Archie vede Isabelle davanti alla vetrata di un motel, tiene i piedi su una moquette rosa Big Bubble e ha le gambe divaricate, c’è una luce intensa ma senza sole, il cielo è completamente grigiochiaro. Isabelle guarda le macchine sul tratto di tangenziale tra Agrate e Vimercate, il grigio dell’asfalto è più scuro del cielo. Si spegne l’acqua. Esce un’altra donna, ha un paio di mutande rosa, metà le sono nel culo metà no, guarda Isabelle che guarda giù: è nella stessa posizione, solo più spostata verso il letto. Così due donne di schiena in una luce cinematografica, sembra la pubblicità di un rossetto. Passa un’ambulanza che ha la sirena incandescente sul lato più lontano della strada in direzione Lecco, attraversa le reti che separano il campo da golf e vola via. Il verde del prato è acquoso, un ragazzo sta insegnando a una ragazza a colpire, la copre in un gesto impostato come un abbraccio, poi sembrano baciarsi, il ragazzo ha il fiato che puzza di birra ha letto da qualche parte Isabelle. A questo punto l’impiegata della contabilità si avvicina al comodino e si mette l’orologio, guarda che ore sono. Si sente riposata e calma, ha aggiunto un nuovo tassello alla relazione che la lega con la donna bionda, questo la fa sentire bene, ormai non ha più bisogno di fingere, lo potrebbe definire un rapporto solido ed affettuoso. Isabelle guarda le chiavi della macchina che sono sul comodino vicino a del tabacco sbriciolato intanto tira per i capelli Archie portandoselo con forza in mezzo alle gambe, la ragazza bionda assomiglia alla donna che Archie vorrebbe essere. Senza essere uguale si riconosce nel suo volto la stessa idea che unisce Naomi Watts, Mia Farrow e Giovanna Meandri, quella cosa che Archie non riesce a dire ma solo a pensare e mentre la pensa la vede, adesso non c’è con la testa e con gli occhi chiusi si sente in mezzo alle gambe di Isabella Ferrari.

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