Monday, March 03, 2008

SOLO DIO CONOSCE IL TUO FUTURO 2_GIULIANO FERRARA. (B)
Lasciò la trasmissione di approfondimento politico che teneva giornalmente sul canale 7, e letteralmente cambiò lavoro, cominciò a fare tutto quello che deve fare un politico folgorato sulla via di Damasco: credeva in quello che diceva, creava diffidenze, incomprensioni e stimolava il dibattito. Giuliano organizzò cortei, interventi pubblici. Andava in televisione non più come conduttore, ma come ospite. La nuova missione gli fece cambiare tono e postura, affrontava il confronto verbale con una diversa calma, non lasciandosi trascinare nell’invettiva, nello scontro personale, ripetendo le sue idee quasi sempre senza essere capito. Ripeté e ripeté fino a svenire. La sua missione era semplice e impossibile. Semplice perché voleva fare una sola cosa: eliminare l’aborto come pratica sociale condivisa senza eliminare la legge 194 che tutelava in Italia questa pratica. Impossibile perché - per farlo - voleva smuovere l’Occidente dalla "posizione metafisica" in cui era stato cacciato da Cartesio e Galileo. Giuliano Ferrara guidato da Dio aveva preso posizione nel bel mezzo dell’Ente e tentava di rimetterne in gioco quel senso che si era chiuso con Nietzche ormai in secolo fa. Di più - Giuliano voleva ribaltarlo, in Italia, durante le elezioni del 2008. Mancava qualche passaggio. Diceva che l’aborto è una pratica assassina, ma che assassine non sono le donne (vittime). Gli assassini siamo noi (Società/Mondo/Occidente) che abbiamo “ridotto” la vita a forma di energia manipolabile, sostituibile controllabile. Roba da pazzi e Dio lo sapeva, Giuliano forse agiva di riflesso, diversamente si sarebbe fermato o sarebbe impazzito. La tribuna politica non era pronta per sottigliezze verbali che implicavano una distinzione tra coscienza personale e Coscienza Assoluta tra decisione/responsabilità personale e Senso dell’Essere. Giuliano si riferiva ad uno tutti intendevano l’altro. Giuliano aveva le sue ragioni culturali, astratte, di merito e di senso, tutti gli altri guardavano ai propri diritti, alla vita pratica, alle conquiste civili: era un dialogo tra sordi. Provò a spiegare che abortire un feto potenzialmente malato non significa dare valore zero solo a quel feto (a quella vita), ma anche abbassare il valore di tutte le vite sane e venture. Gli risposero che invece di rischiare di vivere da deformati era meglio non nascere. Giuliano stava parlando del senso della vita, gli altri di un ipotetico caso particolare, di una vita, di quel bambino lì. Alla fine, anche se aveva ragione Ferrara, avevano ragione gli altri, perché in politica si discute di fatti o di idee, ma non si mette in discussione l’ontologia delle idee e dei fatti.

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