Thursday, February 28, 2008

POrnomate in Berlin-1
C’eravamo io e lei seduti dentro il giardino. Mi disse se volevo riprovare, che lo potevamo fare, potevamo riprovare – era la sua magia (provare a sparire). La pregai allora, ancora una volta.
Andò verso l’aiuola, la liberò dalla neve, ci frugò dentro e ne uscì con un sasso. Si avvicinò brandendolo come un’arma, un sorriso da puttana. Avrei voluto che tutto il mondo la potesse vedere. Si mise davanti a me ferma come un soldatino, lasciò cadere il braccio, mi baciò. Poi vidi il sasso prendere quota, sentii il colpo, poi non sentii più niente.

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